Da Al Qaeda A Taiwan, L'America Reagisce
Mentre in tutto il mondo decine di migliaia di persone scaricavano sul cellulare l'app Flightradar24 per seguire il volo del jet Spar19, con a bordo la Speaker della Camera Usa Nancy Pelosi in viaggio temerario verso Taiwan per l'ira del presidente cinese Xi Jinping, si veniva a sapere che due missili Hellfire, fuoco dell'inferno, avevano giustiziato a Kabul, nel quartiere bene di Shirpur, il cofondatore di Al Qaeda Ayman al Zawahiri.
L'azzardo della leader democratica, 82 anni e forse a fine mandato dopo il voto di Midterm a novembre, ha costretto il presidente Joe Biden a una tesa telefonata con Xi, per evitare che la Cina reagisca con colpi di mano militari sullo Stretto di Taiwan, giusto mentre la Casa Bianca, impegnata a sostenere l'Ucraina contro la Russia, prova a tenere Pechino fuori dalla mischia.
Xi ha davanti un difficile 2022, con il Congresso del Partito cui chiede un terzo mandato, l'economia a rilento, la popolazione stanca di lockdown per una dissennata politica sanitaria Covid, la bolla immobiliare che impoverisce il ceto medio.
Uno showdown militare contro Taiwan potrebbe, come la sortita a Kiev del vassallo Putin, distrarre il popolo insoddisfatto o magari, invece, Xi opterà per una risposta diplomatica, sanzioni economiche, senza cedere la ribalta ai falchi militari.
Secondo David Sacks, analista del Council on Foreign Relations, una resa dei conti Cina-Usa su Taiwan è prossima, anche senza la provocazione di Pelosi. Se, nel 1997, Pechino tollerò la missione dello Speaker repubblicano Newt Gingrich a Taipei, oggi non sopporta che la presidente taiwanese Tsai Ing-wen sia trattata da capo di nazione indipendente e medita se seguire l'avventurismo di Putin, duplicando il raid militare 1979 contro Hanoi, allora "per dare una lezione al Vietnam".
Joe Biden ha lasciato la mediazione al Segretario di Stato Blinken, mentre il Consigliere per la Sicurezza Sullivan parlava del diritto di un parlamentare di viaggiare dove vuole.
Il presidente avrebbe certo preferito un agosto senza drammi nel Pacifico, ma davanti al carattere di Nancy Pelosi indica a Xi che la strategia non muta, la Cina è una sola. Non dimenticando, tuttavia, che la rottura dei patti siglati dai cinesi su Hong Kong anima il Congresso Usa: anche Taiwan sarà ridotta a provincia oppressa, come il Tibet?
L'esecuzione di Zawahiri, assassino di americani in Africa, sulla nave Cole e l'11 settembre 2001 a New York, permette all'anziano leader democratico di rintuzzare la ridda di accuse di fragilità e senescenza, tra i repubblicani e in casa propria, e guardare alle elezioni di Midterm, dove resta alle corde, con speranza.
Joe Biden annuncia l'uccisione del terrorista Al Zawahiri: "Giustizia è fatta"Un anno fa chiuse la disastrosa guerra in Afghanistan, la più lunga della storia Usa, e i media si apprestavano a dolorose cronache di ricordo. Scoprendo invece come, sponsor i talebani del clan Raqqani, Zawahiri operasse indisturbato a Shirpur, il rione dei ricchi detto "Piccolo Pakistan", l'America prende atto che la rete del terrorismo fondamentalista, dimenticata per Covid, inflazione e Ucraina, resta attiva e pericolosa.
La fine di Zawahiri, la denuncia dell'ipocrisia dei talebani e perfino le difficoltà seguite alla scorribanda di Nancy Pelosi, dicono che l'America non è il gigante fiacco, guidato da un presidente vegliardo, di certe analisi.
Nessun ministro o parlamentare russo potrebbe mai contraddire, in missione diplomatica, i diktat di Putin, pena conseguenze fatali. Ammonita - giustamente! - dalla Casa Bianca di non andare a Taiwan, Pelosi fa di testa sua, come la carica le consente, e in democrazia non pagherà prezzi.
Con pazienza militante, colpendo Zawahiri mentre i nati quando crollarono le Torri Gemelle arrivano alla laurea, gli Stati Uniti dimostrano, ad amici e nemici, coerenza e determinazione, virtù cardinali nello scontro con Putin e nella sfida per l'egemonia con Pechino, lungo il XXI secolo.
Da Londra a Parigi, da Berlino a Bruxelles leader, intellettuali, elettori si dicono delusi dagli Stati Uniti e certi che il futuro fiorirà al Cremlino e piazza Tienanmen.
Il mese venturo, noi italiani voteremo anche per capire da quale parte del mondo vogliamo stare, dittature o democrazie, e le vicende internazionali di queste ore, Kabul e Taiwan, ci offrono dunque riflessioni importanti.
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