Champions, BenficaLiverpool 13: I Reds Ipotecano La Semifinale

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LISBONA - Jurgen Klopp alla vigilia aveva messo all'erta i suoi. Attenti, non sarà una passeggiata. Chiamatela diplomazia, la visita degli inglesi in terra lusitana si traduce in una passeggiata turistica lungo il fiume Tago, non molto di più. Metaforicamente parlando. L'andata dei quarti finisce 3-1 per i Reds, che ora hanno più di un piede in semifinale.

Il nome delle squadre porta ad un'antica aristocrazia, ma fin dal fischio d'avvio, il Liverpool si riversa nella metacampo del Benfica, spegnendo la Luz dei rossi, marcando una schiacciante superiorità fisica, tattica, territoriale. Troppo larghe le maglie dei portoghesi, o troppo abili gli ospiti nel fraseggio? Tutt'e due: sta di fatto che la manovra collettiva, gli inserimenti profondi delle mezzeali, la superiorità fisica, l'appoggio costante alla manovra dei laterali, per il Benfica è subito una strada in salita, questo match. Verissimo si agita, ma c'è poco da fare. Klopp mette l'erculeo Konatè, classe 2002, sulle tracce dell'abile centravanti Nunez, il primo tempo è un monologo. Il Benfica ha il compito di difendere e ripartire con licenza di tentare l'1 contro 1, ma sono ben pochi i duelli vinti dai padroni di casa, che oppongono allo strapotere fisico tecnico degli avversari la velocità. O almeno ci provano.

<< La cronaca della partita >>

17' per fuggire

Ogni verticalizzazione dei Reds - in tenuta gialla - affonda un coltello nella difesa lusitana. Salah all'8' e al 9' arriva in lieve ritardo dalle parti del portiere Vlachodimos, che di nome fa Odisseas, il destino nel nome. Dopo un tiro di Keità sul portiere (12') al primo angolo arriva il vantaggio inevitabile degli ospiti. Robertson disegna un traversone arcuato sul secondo palo, dove Konatè stacca in totale solitudine e bagna il debutto in Champions con un pesantissimo gol. Il Benfica sbarella, due minuti dopo Keità potrebbe raddoppiare ma riceve sotto misura e schiaccia sul portiere un colpo di testa non difficile. Il dominio assoluto viene rotto da una rara replica affidata alla velocità di Everton che in area si allarga, calciando sull'esterno della rete. Ma è una rarissima replica, al 24' il taglio trasversale di Diaz (fischiatissimo come ex del Porto) viene premiato da Keita, l'ala cerca lo scavetto sull'uscita vincente del portiere greco del Benfica. 

Raddoppio Reds

L'appuntamento col raddoppio è appena rimandato: al 34' il portoghese del Liverpool scatta su un cross di Alexander Arnold e di testa appoggia il pallone più facile in mezzo per Manè, partito dietro la linea del pallone. Due a zero, persino stretto. Prima del riposo, Vlachodimos si oppone bravamente a Salah, evitando che la forbice si allarghi.

Sussulto lusitano

I tifosi portoghesi insistono e scuotono la squadra di casa che in avvio di ripresa ha un sussulto importante. E' il 3' quando un cross da destra apparentemente innocuo perché indirizzato su Konatè viene invece mancato dal giovane difensore, alle sue spalle Darvin Nunez prende la mira e infila l'angolino: 1 a 2. Ora il Benfica conquista campo, il Liverpool cerca di assorbire lo smacco ma lo accusa. La strada lusitana resta quella dell'1 contro 1, al 59' Everton riceve da Nunez, in un non raro scambio di ruoli, carica il sinistro e impegna Alisson in due tempi. Klopp capisce che qualcuno ha finito la benzina, l'appannato Thiago Alcantara, per esempio, e poi gestisce gli attaccanti: dentro Firmino e Diogo Jota, fuori Mané e Salah (il Liverpool è ancora in corsa in tutte le competizioni a cui si è iscritto). Al 66' Nunez fila via in posizione sospetta, Van Dijk lo affronta col corpaccione, una manata che il direttore di gara spagnolo non considera congrua tanto da fischiare il rigore.

Klopp conservatore

Il Liverpool nella parte centrale della ripresa e dopo i cambi, non pressato nel fraseggio, opta per un possesso palla prolungato senza profondità (il Benfica è squadra che per caratteristiche non ha altissime percentuali di possesso palla), Keita, di gran lunga il migliore nel rapporto qualità-quantità, arretra il suo raggio di azione e deve pur rifiatare, altrimenti sarebbe un extraterrestre.  

Diaz spegne La Luz

All'82' un nuovo assalto sistematico del Liverpool porta a un tiro scomposto di Diogo Jota, un brivido lo dà Alisson in dribbling strettissimo su Yarenchuk. C'è tempo per vedere un altra vecchia conoscenza del nostro calcio, Joao Mario per Goncalo, e poi, quando ormai la prima sfida sembra ai titoli di coda, ecco che Keita decide di tagliare il traguardo a braccia alzate, scatta tra le linee e offre a Luis Diaz un pallone facile facile per firmare il tris inglese. E sui titoli di coda Diogo Jota vede la sua volata in solitaria fermata da una prodezza del portiere Vlachodimos. 

Benfica-Liverpool 1-3 (0-2)Benfica (4-4-2): Vlachodimos; Gilberto, Otamendi, Vertonghen, Grimaldo; Rafa Silva, Taarabt (25' st Meité), Weigl, Everton (37' st Yaremchuk); Ramos (41' st Joao Mario), Nunez. In panchina: Helton, Morato, Lazaro, André Almeida, Bernardo, Gil Dias, Radonjic, Diogo Gonçalves, Seferovic. Allenatore: VerissimoLiverpool (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold (44' st Gomez), Konaté, Van Dijk, Robertson; Keita (44' st Milner), Fabinho, Thiago Alcantara (16' st Henderson); Salah (16' st Diogo Jota), Mané (16' st Firmino), Luis Diaz. In panchina: Kelleher, Matip, Tsimikas, Jones, Oxlade-Chamberlain, Elliott, Minamino. Allenatore: KloppArbitro: Manzano (Spagna)Reti: 17' pt Konaté, 34' pt Mané, 4' st Nunez, 42' st Luis Diaz.Note: serata fresca, campo in buone condizioni.Ammoniti: Thiago Alcantara, Taarabt.Angoli 1-6.

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